20 anni fa, il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta testimoniavano con la vita quei valori di legalità e giustizia su cui si fonda il nostro vivere civile. Ricordare, per chi c’era, significa anche trasmettere a chi ancora non era arrivato lo straordinario insegnamento di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e di tutti i martiri dello Stato: non dimentichiamoci di tenere bene aperti gli occhi, la bocca e le orecchie, di continuare a far funzionare il cervello quando le cose non vanno bene, senza paura di nessuno. Non dimentichiamoci di non lasciare solo chi vede e parla. Questo, però, non può bastare. Ricominciamo a vedere, sentire, parlare e partecipare. Rimbocchiamoci le maniche per migliorare il posto in cui viviamo. Sarà il modo migliore per ricordarli.

 

 
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