Alla metà del XVII secolo la chiesa parrocchiale reggeva sei chiese suffraganee, in parte identificabili con le odierne chiese di San Giuseppe a Tipoldo, San Sostene, San Giorgio, San Nicola e San Giovanni nelle omonime contrade; non conosciamo l’ubicazione ed il titolo della sesta chiesa. È altamente probabile che l’origine di tutte o parte di queste chiesette rurali sia collegata alla presenza dei monaci dell’abbazia di S. Maria. Questi, infatti, nel mese di Aprile usavano trasferirsi nelle campagne per il nutricato del baco da seta; qui essi gestivano le chiesette per la celebrazione della Messa, per gli uffici divini e per il servizio religioso dei contadini di quelle contrade.

L’unico tra questi edifici religiosi che oggi si presenta in buone condizioni ed è officiato in alcuni giorni dell’anno è il santuario di San Sòstene Martire. La chiesetta sorge su un poggio in contrada Serru (“Serro”) che domina la vallata del Mili a 401 m s.l.m.  e che è raggiungibile dal villaggio attraverso una strada carrozzabile di alcuni chilometri oppure da un antico sentiero che, partendo dal torrente in contrada Bucc’â vinedda, giunge sino al colle. Probabilmente di origine bizantina, questa sorgeva in passato in contrada Santu Sosti vecchiu, più a monte dell’attuale collocazione e le sue origini, come anche quelle del culto del santo titolare nella vallata di Mili, sono da riportare alla presenza dei monaci greci. Al santuario e alla sua riedificazione nel sito attuale sono legati diversi racconti di eventi miracolosi. L’attuale chiesetta risale nel suo primo impianto alla fine dell’Ottocento; è stata restaurata ed ampliata tra gli anni ‘80 e ’90 del Novecento grazie alla solerte opera del sac. Domenico Milone, parroco del tempo.

Il santuario custodisce all’altare maggiore un pregevole paliotto marmoreo settecentesco intarsiato con fregi basiliani e, in una nicchia, la statua marmorea di San Sostene, datata sul piedistallo al 1634. La chiesetta è aperta nei pomeriggi dei nove giorni precedenti la prima Domenica di Settembre, per la recita della Coroncina a San Sostene e per le Celebrazioni eucaristiche. Dal belvedere del santuario si gode di uno splendido panorama sulla vallata di Mili, su quelle vicine e sullo Stretto di Messina.

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